Convegno su Spiritualità e Salute a San Paolo
Nascita dell’Associazione “Saùde Dialogo Comunhão”
Il 10 settembre scorso si è svolto nella prestigiosa sala dell’Associazione Paulista di Medicina nel centro della città di San Paolo, un convegno dal titolo
“Spiritualità e salute nella visione integrale dell’essere umano.
Quali valori nel quotidiano professionale?”.
Erano presenti 110 persone, professionisti e accademici dell’area medica.
Nel suo intervento introduttivo, Jorge Carlos Machado Curi, presidente attuale dell’Associazione Paulista di Medicina, che rappresenta oltre 50.000 medici, ha illustrato la situazione sanitaria in Brasile, evidenziandone le difficoltà attuali e le sfide. Successivamente Flavia Caretta, in qualità di docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente di Medicina Dialogo Comunione, è stata invitata a svolgere la relazione che dava il titolo al Convegno. Ha presentato la dimensione spirituale come costitutiva della salute della persona, sottolineando quanto l’attenzione alla spiritualità sia sempre più presente anche a livello della ricerca scientifica e nell’ambito universitario. Ma – ha aggiunto - come tradurla nel quotidiano assistenziale? Quali atteggiamenti e comportamenti degli operatori possono aiutare il paziente ad affrontare meglio la sua malattia e collaborare al processo di cura? Quali valori possono essere di guida nel proprio agire professionale? Nell’intervento sono state proposte alcune modalità e strategie ispirate al carisma di Chiara Lubich, già in atto nell’esperienza di molti medici e operatori sanitari in varie nazioni, in sistemi sanitari a sviluppo assai differente. Tra queste: considerare unico ogni paziente e dargliene la sensazione, fare il primo passo nel costruire il rapporto, cercare di mettersi nei panni dell’altro, ascoltare profondamente… Era la prima volta che si parlava di spiritualità in quella sede. Nel ricco dialogo che ne è seguito, sono stati toccati l’argomento del rapporto con i pazienti, ma anche quello del rapporto con i colleghi, con i familiari e la questione sociale, particolarmente sentita in Brasile. Porre la fraternità a fondamento delle relazioni interpersonali e intercomunitarie – emergeva - può permettere di migliorare la qualità dell’assistenza e realizzare un ambiente di cura realmente “terapeutico” in primis per i pazienti, ma anche per gli operatori sanitari e gli stessi dirigenti. Tanti partecipanti hanno espresso il desiderio di svolgere periodicamente altri convegni di approfondimento su queste tematiche.
Nella seconda parte del programma sono state presentate la vita e le iniziative di Medicina Dialogo Comunione nel mondo: in esse si intravvedevano – a dire di molti presenti - la luce e la strada per influire efficacemente sulla cultura e sulla pratica della medicina anche nella realtà brasiliana.
In questa qualificata assise, Carlos Mateus Rotta, chirurgo, professore alla Facoltà di Medicina dell’Università di Mogi das Cruzes di San Paolo, ha annunciato ufficialmente la nascita di “Saùde Dialogo Comunhão”, come si è deciso di denominare in Brasile l’Associazione Medicina Dialogo Comunione.
Il giorno seguente, 11 settembre 2011, si sono ritrovati alla Mariapoli Ginetta, la cittadella del Movimento dei Focolari a Vargem Grande Paulista, vicino a San Paolo, 70 persone di varie specializzazioni e professionalità dell’ambito biomedico, in rappresentanza di tutto il Brasile, per un appuntamento che molti hanno definito come un momento di fondazione per S.D.C. Saùde Dialogo Comunhão. La giornata è stata caratterizzata da un profondo scambio di riflessioni ed esperienze professionali, sigillate in conclusione dalla lettura del messaggio di Chiara Lubich al Congresso Internazionale del 2007 a Roma, con il suo invito a costruire rapporti veri di fraternità nella quotidianità della vita personale, familiare e professionale, “così che l’impegno culturale sia supportato da un’autentica esperienza di vita comunitaria”. Nel confronto fra i presenti si è constatato che già esisteva un lavoro culturale di alcuni docenti e professionisti di varie città del Brasile che vivono la spiritualità di Chiara Lubich e che si aspettava proprio questo momento per dare il via ad un impegno più a corpo nello sviluppare la realtà di “Saùde Dialogo Comunhão”. Hanno detto: “Siamo riusciti a capire meglio il cammino che dobbiamo percorrere, per illuminare quest’area così delicata, sofferente”; “Abbiamo vissuto un giorno di dialogo e comunione, che continuerà certamente nei luoghi da dove veniamo”.
Erano presenti anche 11 studenti e giovani professionisti, che hanno espresso la loro gioia nel trovare risposta all’esigenza che avvertivano da tempo. Ci hanno scritto: “Ora vogliamo impegnarci per questa nuova cultura. Contate su di noi”.