Il turista che affronta un viaggio può fruire della consulenza di “Ambulatori per viaggiatori internazionali” delle ASL. L'esperienza personale di 7 anni di attività (2004-2011) in ambulatorio dell'ULSS 12 Veneziana mostra come l'atteggiamento del turista di fronte ai rischi per la salute correlati al viaggio sia di due tipi:
- recettivo (il più frequente in ambulatorio): la persona è già informata (altri viaggi, web) o ha un interesse specifico (es. fattori di rischio personali noti) o soltanto chiede un consiglio;
- rifiuto o rimozione: verso informazioni, ricevute in ambulatorio, diverse da quelle previste; anamnesi (personale o di conoscenti) positiva per effetti collaterali da farmaci o vaccini; rifiuto dell'idea che il viaggio comporti rischio per la salute.
L'atteggiamento di “rifiuto” ha mostrato, negli anni, un calo nell'utenza dell'ambulatorio mentre è diffuso tra chi non si rivolge a questi (la grande maggioranza).
OSSERVAZIONI:
un atteggiamento di rifiuto risente di:
- una domanda di prevenzione limitata ad un approccio “medicalizzato” che esclude l'educazione sanitaria;
- concezione del viaggio come “dislocazione”: il metro di confronto è la propria realtà; malattia e povertà sono situazioni incidentali da evitare;
- una concezione eroica della cooperazione: persone che operano in Paesi lontani o vi collaborano dal proprio Paese, per propria vocazione, coraggio e disponibilità.
DISCUSSIONE:
- il viaggio consente al turista attento di osservare per giorni condizioni che la popolazione locale vive tutto l'anno: malattie endemiche, peculiari condizioni igienico-ambientali e socio-economiche esprimono realtà e culture diverse; il viaggio può essere per i viaggiatori momento di incontro con queste realtà lontane;
- “turismo responsabile”: attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel rispetto dell’ambiente e delle culture, “riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista”; 3) l'incontro tra culture: l'operatore sanitario, con un'azione attenta di educazione alla salute, può promuovere nel viaggiatore un atteggiamento di accoglienza delle differenze e delle specificità culturali.
Salvatore Russo
Dirigente medico U.O. Cure Primarie, Distretto 1, Az. ULSS 12 Veneziana, Venezia
BIGLIOGRAFIA: 1) Kapuscinski R., Ebano, Milano 2000; 2) www.aitr.org; 3) www.educationglobalhealth.eu