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bukas_palada Manila. Bukas Palad Foundation è una ONG senza scopo di lucro (no-profit), fondata nel 1983 per rispondere alle necessità sociali e sanitarie delle fasce più povere della popolazione delle Filippine.La scintilla ispiratrice è stata la visita della fondatrice del Movimento dei Focolari nelle Filippine, nel 1982. Sgomentata dalla povertà di alcune aree della metropoli, Chiara Lubich ha stimolato

a impegnare tutte le energie per far fronte alla gravità del problema, cogliendo un’esigenza già presente nelle persone, ma che non si riusciva ancora a capire come concretizzare.

Erano tempi di protesta intensa contro la situazione sociale, politica ed economica – e questa sollecitazione è apparsa come un segno che era arrivato il momento di attivarsi insieme per cercare di cambiare la situazione.

Si presentò presto l’occasione di utilizzare una vecchia e cadente bottega in cui si produceva l’aceto a Tramo, Pasay City (uno dei quartieri poveri nella metropoli di Manila).

Nella zona dettavano legge bande di giovani, dilagava il traffico di droga, le case erano talmente piccole e stipate che i membri delle famiglie dovevano dormire a turno, e le condizioni sanitarie in cui si trovavano bambini e adulti erano estremamente critiche. Il luogo fu ritenuto adatto per iniziare il progetto, con la realizzazione di un ambulatorio medico. Il primo passo fu quello di aprire un bazar per ricavare il sostegno economico necessario per la ristrutturazione dell’edificio che avrebbe ospitato l’ambulatorio. Quindi si stabilirono dei turni di servizio per i medici che offrivano le loro prestazioni gratuitamente.

La gente, però, dapprima era diffidente, perché temeva di essere strumentalizzata per fini politici, come era già accaduto molte volte in precedenza.

Ciò nonostante, le persone venivano in ambulatorio per la necessità di farsi curare, e presto rimanevano conquistate dalla sincerità e disponibilità delle persone che vi lavoravano. Questo fu molto importante per poter identificare i loro bisogni reali.

Più del 90% dei bambini erano malnutriti.

La TBC polmonare ed extrapolmonare era molto diffusa; diarrea, febbre, malattie cutanee… Abbiamo attivato dei programmi per rispondere a queste necessità.

Bukas Palad è diventato un punto d’incontro per tanti volontari, ricchi o poveri, che, desideravano fare qualcosa di utile per il prossimo, non soltanto sotto l’aspetto medico-sanitario. Non di rado si vedeva una persona ricca pulire i bagni o fare lavori di manutenzione per i poveri. Quando c’era un malato grave da portare d’emergenza in ospedale, ma non c’era una macchina disponibile, non di rado arrivava la Mercedes di uno dei volontari, con chauffeur.

Anche i poveri pian piano hanno sentito che Bukas Palad apparteneva a loro e non si sono lasciati vincere in generosità. Hanno cominciato a dare le loro poche monete per contribuire, a loro volta, almeno in piccola parte a pagare le medicine che ricevevano gratuitamente. La gara di solidarietà stabilita tra tutti ha aperto nuovi orizzonti nella vita di Bukas Palad. Le cose di cui si aveva bisogno arrivavano in modo sorprendente e tempestivo da ogni parte, rendendo possibile l’ampliamento del servizio prestato.

Di solito, i punti di contatti di Bukas Palad con i poveri sono l’ambulatorio e i programmi sanitari.

Si fanno consulenze mediche in diversi giorni della settimana secondo varie specializzazioni. Si sottolinea in modo particolare l’aspetto della prevenzione.

Bukas_palad_ManilaCi sono 12 medici che si alternano. C’è un piccolo laboratorio e una farmacia dove si possono comprare le medicine a prezzi ridotti o pagarle a rate, se necessario. Un’apparecchiatura dentistica è arrivata in donazione, e quando questa non funzionava più, un amico di Bukas Palad dalla Germania ne ha mandato una nuova, migliorando così il servizio dentistico. Ora, si fanno meno estrazioni e più cure di carie e protesi.

C’è un programma nutrizionale per i bambini malnutriti, 50% dei quali soffrivano di malnutrizione di 3° grado.

Il programma è indirizzato anche alle donne gravide malnutrite e ai pazienti affetti da TBC.

Ora non ci sono più casi di 3° grado nella comunità dei dintorni, grazie a un programma che prevede sia lezioni alle mamme sull’alimentazione e la salute, sia la disponibilità di pasti per i bambini.

Con il tempo le mamme stesse si sono offerte per cucinare, per i turni di spesa al mercato e per dar da mangiare ai bambini. Hanno anche cominciato a offrire qualche contributo in denaro per le spese alimentari.

L’azione di solidarietà intrapresa dai medici di Bukas Palad è stata ben presto condivisa da altri medici cosicché si aprono nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche: ad esempio a Cebu (nel centro-sud delle Filippine), i pazienti con problemi gastrointestinali possono usufruire di cure e trattamenti, altrimenti molto costosi, venendo ammessi a partecipare, previo consenso informato, a protocolli di ricerca che consentono di accedere gratuitamente ai controlli e alle terapie. I medici che gestiscono i protocolli hanno acconsentito a svolgere questo servizio in favore dei pazienti di Bukas Palad.

Bukas Palad ha sempre cercato di prestare cure personalizzate alle persone bisognose, non considerandone mai “casi clinici”, “numeri”, o semplicemente “utenti del servizio”. Una di queste è Vernaliza, una ragazza affetta da sindrome di Down, che oggi ha 14 anni. Aveva perso la mamma alla nascita ed era stata affidata alla nonna; era aggressiva e violenta. Una volontaria, maestra di sostegno per bambini disadattati, ha offerto la sua disponibilità per dare lezioni individuali a Vernaliza. Ora la bambina ha imparato a socializzare con gli altri, ed è stata inserita con successo in una scuola speciale. La sua grave malnutrizione di 3° grado si è risolta e Vernaliza va a Bukas Palad per dare una mano a fare dei lavoretti semplici.

Un’altra storia: una donna giovane e bella è andata a Bukas Palad per un controllo prenatale. Si è visto che prendeva la droga ed era al terzo figlio. L’uomo con cui conviveva non aveva lavoro e conducevano una vita miserabile. È stata inclusa nel programma di nutrizione. Gli operatori di Bukas Palad le hanno fatto diverse visite a domicilio. La donna pian piano ha smesso di drogarsi e ha trovato il coraggio di cambiare vita. Ha dato alla luce un bimbo sano e adesso frequenta Bukas Palad per aiutare.

Bukas Palad ha fatto ormai un percorso di vent’anni, e il lavoro tra i poveri è aumentato grandemente, migliorando la qualità di vita di migliaia di persone non solo nell’aspetto sociale e spirituale, ma anche nell’aspetto medico. Oggi conta più di 20 programmi che si svolgono nelle città di Manila (al centro), Cebu (nel centro-sud), Tagaytay (nelle vicinanze di Manila) e Davao (estremo sud). Lavorando secondo il motto «Liberamente abbiamo ricevuto, liberamente doniamo», Bukas Palad ha sviluppato un approccio integrato e globale per la promozione della salute, e per la promozione umana delle persone. Nel 1990 i locali della vecchia bottega ristrutturata non bastavano più. Bukas Palad ha comprato dallo Stato un pezzo di terra nei dintorni della bottega dove ora è sorto un edificio di cinque piani. In quel periodo Bukas Palad ha aperto succursali a Cebu, Tagaytay e Davao, iniziando sempre con l’apertura di un ambulatorio.

L’esperienza di Bukas Palad è stata presentata alla 12° Commissione sullo Sviluppo Sostenibile dell’ONU nel 2004. L’ambasciatrice statunitense all’ONU, Ann Corkey, è rimasta colpita dalla presentazione e ha commentato che questa azione è notevole per il suo profondo rispetto della dignità umana in tutte le sue iniziative.

Ad oggi Bukas Palad ha servito circa 50.000 persone a Manila. A Cebu serve 1.500 famiglie e a Davao più di 500 famiglie, come anche a Tagaytay e a La Union (di recente apertura, nel nord delle Filippine). Attraverso il rapporto fraterno, i poveri riescono a liberarsi dalla schiavitù della povertà e riscoprono la loro dignità di figli di Dio. Così si sentono responsabili non solo per se stessi, ma per gli altri e si crea un’atmosfera di comunione dove nessuno è così povero da non avere da dare, e nessuno è così ricco da non avere da ricevere.

di IMELDA PALOMINO

 

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