L’invecchiamento della popolazione
La maggiore durata della vita e la parallela diminuzione del numero dei figli hanno portato a un progressivo invecchiamento della popolazione. Invecchiamento che riguarda tutte le aree geografiche e tutte le nazioni, pur con tempi diversificati. Il mondo si trova quindi di fronte ad una transizione demografica denominata invecchiamento globale.
Nel 2050 per la prima volta ci saranno più persone anziane che ragazzi sotto i 15 anni. In Italia in base ai dati già oggi ogni 147 over-65 ci sono 100 under-15.
Il recente rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione definisce l’invecchiamento della popolazione come uno dei fenomeni più significativi del XXI secolo, che non può più essere ignorato e che comporta conseguenze importanti in tutti i settori della società.
Una longevità sempre in aumento è uno dei grandi successi dell’umanità. Si vive più a lungo grazie a migliori alimentazione, igiene, cure mediche, benessere economico, istruzione, progressi nei settori della ricerca e della scienza.
Questa transizione demografica pone grandi sfide sociali, economiche e culturali agli individui, alle famiglie, alle società e alla comunità globale, suscitando grandi preoccupazioni. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nella prefazione al Rapporto evidenzia che “le conseguenze sociali ed economiche di questo fenomeno sono profonde e vanno ben al di là del singolo anziano e della sua famiglia, dato che coinvolgono la società e la comunità globale come mai prima d’ora”. E tuttavia si offrono anche nuove opportunità: per affrontare le sfide, ma anche per cogliere le opportunità connesse all’invecchiamento della popolazione, vanno pensati nuovi approcci nell’organizzazione delle società, del mondo del lavoro e dei rapporti sociali e intergenerazionali.
In questo scenario va letta la medicina oggi.