La persona umana è infatti essenzialmente segnata dalla reciprocità, cioè dal suo ‘essere per e con’ l’altro. Perciò la creazione di autentici rapporti interpersonali è insita nella natura stessa dell’uomo e risponde alle sue esigenze.
Certo, arrivare alla reciprocità non è facile, non è gratuito: piuttosto è frutto di un processo di educazione, radicato e compiuto in una scelta libera e rinnovata di accettare, rispettare e valorizzare l’altro nella sua piena dignità, riconoscendolo come fratello.
E’ essa, dunque, un’arte basata sul mutuo rispetto. E, come ogni arte, richiede allenamento, un processo di autoeducazione. Soprattutto nel nostro campo, esige umiltà intellettuale e desiderio di arricchire la propria visione e comprensione dei fatti, anche sapendo perdere le proprie opinioni nell’interscambio con l’altro che mi è imprescindibile, dal momento che io non possiedo tutti gli elementi e le prospettive che esauriscono la realtà su cui ci si confronta.
Dal rispetto e dalla stima vicendevole potrà svilupparsi allora un dialogo vero e fecondo, presupposto di una autentica esperienza di reciprocità.
Per arrivare, dunque, a questo rapporto di reciprocità bisogna guardare all’altro come a se stesso. Non basta, infatti, conoscere l’altro, interiorizzare il fatto che esiste, che possiede un certo valore, ma occorre annullare la distanza tra me e lui per poterlo accettare nella sua umanità, senza preconcetti o giudizi, senza barriere; volere il bene, il meglio per l’altro, e, permettetemi di dirlo, in una parola, amarlo.
E’ un amore, però, non fatto semplicemente di sentimento ma di volontà: amare significa, come abbiamo detto, farsi uno con il ‘tu’ che mi sta di fronte, immedesimarmi nel suo pensiero, nella sua realtà, senza avere paura di perdere qualcosa di me.
Un amore – ripeto - che sa fare spazio all’altro, e ciò significa saper ascoltare, saper comprendere il punto di vista dell’altro e, a nostra volta, saper offrire il proprio pensiero, le proprie idee, nel rispetto, stima e riconoscimento l’uno dell’altro; un amore che ci fa essere pronti, disposti, anche all’accettazione del rischio di non essere corrisposti.
Concludo con qualche breve cenno sulle implicazioni che la reciprocità offre all’universo variegato della medicina, come del resto si può già intuire da quanto è stato detto.