Il dono
Il dono si presenta come un concetto forte e innovativo di riferimento per la descrizione, la comprensione e l’interpretazione della dinamica delle relazioni sociali.
Il dono “ci riporta inevitabilmente alla concretezza di un rapporto sociale, ad una forma di interazione e di relazionalità tra attori (persone, esseri umani) che si configura diversamente da quello dello scambio utilitaristico o di mercato e che pure può alludere a contenuti ben diversi tra loro. Il dono contiene un ineliminabile risvolto di socialità e di relazionalità; e in esso è presente una concretezza di espressione e di conseguenze, anche indipendentemente dagli orientamenti interni – ad esempio caritatevoli, filantropici o “interessati “ di chi lo pone in essere” [7].
Il messaggio e l’esperienza cristiana arricchiscono il dono di nuova essenza e di nuovi significati.
Dio è il donatore per eccellenza, Colui che tutto dona sino al dono del Figlio suo. Gesù a sua volta si dona a noi sino al dono della vita e ci invita continuamente ad entrare nella dimensione del dono. Dono, poi, che per Lui è sinonimo di amore. Il dono non è altro che amore in atto, che non solo non si chiude ma è di per sé diffusivo. L’amore richiede il dono, chiede ad ogni attore sociale, individuale o collettivo, di trasformarsi e di agire come un donatore.
Un’espressione di Chiara Lubich illustra bene questa realtà:
“Ho sentito che sono stata creata in dono a chi mi sta vicino e chi mi sta vicino è stato creato da Dio in dono per me. Come il Padre nella Trinità è tutto per il Figlio ed il Figlio è tutto per il Padre” [8].
L’essere umano dunque è un essere per il dono e questa sua qualità viene trasferita in tutti i legami e in tutte le relazioni in cui esso è coinvolto.