Anche lo spirito aveva bisogno di essere curato…
Un giorno uno dei miei fratelli venne a trovarmi con un suo amico medico. Apprezzai molto che questi, invece di rivolgersi ai miei familiari, parlasse direttamente con me, rivolgesse direttamente a me le domande e attendesse da me le risposte. E fu con un felice intuito che gli chiesi se potevo rivolgermi a lui come medico curante. Il dottor Fabio Guzzini è tuttora il mio medico curante. Non sarebbe stato facile per lui: ero un paziente medico che conosce tutti i trucchi della dialettica professionale e desideravo la verità sulle mie condizioni e sulle mie possibilità di ripresa. A quel tempo ancora non riuscivo ad esprimermi chiaramente, ma lui mi capì e accettò. Sa non solo prescrivermi i farmaci e gli esami più adatti nelle varie situazioni cliniche: sa trattarmi da persona e non solo da malato. Divenne, ed è ancora, un amico al quale posso confidare quanto non direi ad altre persone. Ci sono sicuramente altri medici così, anche se forse pochi. Ed è compito nostro, di noi pazienti medici che abbiamo vissuto dalle due parti della barricata, adoperarci per far sì che nel futuro i medici, oltre che conoscere e usare le tecnologie più avanzate e i farmaci più nuovi, sappiano anche “assistere” i loro pazienti.