Per una sanità più umana
Se un filo va rintracciato per saldare l’intuizione iniziale, attraverso l’intero territorio della conquista scientifica, fino alle più recenti acquisizioni, esso è costituito dalla coniugazione armonica di tecnologia e umanesimo, di ricerca antropologica ed etica della conoscenza, nel rispetto di quell’intenso carattere relazionale che da sempre contraddistingue l’arte medica.
Un giorno ho scritto che lo scopo principale della medicina contemporanea e futura è la riumanizzazione del rapporto medico-paziente. La passione senza compassione è destinata a formare un medico dimezzato. Bisogna coltivare di più le qualità umane e umanistiche di tutti i professionisti della salute.
Ma è possibile che nella sanità le donne portino quella svolta da tanti invocata, soprattutto nell’approccio ai malati. Io punto su di loro, se sapranno distinguersi dalle degenerazioni di cui sono stati capaci gli uomini, a volte troppo aggressivi e individualisti, pronti a barattare il sapere per il potere, l’arte per la parte…
Con un maggior peso delle donne, ristrutturando le carriere e riconoscendo i legittimi bisogni delle famiglie, il vantaggio sarà tangibile per tutti. In futuro, dovrà essere prospettato, per uomini e donne in medicina, un percorso accademico compatibile sia con il successo personale che con una vita familiare vissuta più intensamente… Sarebbe una svolta necessaria per rientrare a testa alta nel mondo dei pazienti.
(da suoi scritti e pubblicazioni)
di Gianni Bonadonna
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