Dal diario di un medico missionario
Una delle domande che mi viene rivolta più spesso è: «Ma tu perché vai in Africa e da 16 anni ci ritorni così spesso?». Ed ogni volta la mia risposta è sempre uguale: «Non lo so». So però che ogni partenza dovrebbe essere l’espressione di un entusiasmo e di un coraggio sempre rinnovato, perché la realtà che trovo nella mia cara Africa è sempre diversa, a seconda delle creature che incontro.
E io m’accorgo che fino ad ora ho donato soltanto pochi e sparsi brandelli d’amore, trascurando caso mai di spolverare il mio cuore. Eppure so che devo spostare il ritmo della mia vita quotidiana verso un senso nuovo: uscire da me stesso per entrare nel mondo del prossimo e incontrare uomini che soffrono con le piaghe di sempre: Aids, Tbc, malaria, analfabetismo, scarsità di cibo e di acqua, pratiche tradizionali dannose e lebbra. Per quanto tempo ancora faremo finta di non ascoltare il grido di dolore di tante vittime innocenti? Mio Dio, fa sì che quel giorno io possa essere lì per condividere la loro gioia.
Pier Giorgio
Fonte: Il Vangelo del giorno, n. 6 Giugno 2017, Città Nuova Editrice, pag. 115