Il mio contributo per la pace
L'accoglienza di una famiglia dall'Ucraina diventa occasione per sperimentare l'aiuto della Provvidenza di tanti amici
L'accoglienza di una famiglia dall'Ucraina diventa occasione per sperimentare l'aiuto della Provvidenza di tanti amici
“Posso anche non parlare bene, ma perché tu sei con me, mamma, io sono molto intelligente, i miei amici mi vogliono bene e mi dicono che il mio sorriso è bello”.
Nell’ascoltare Gesù, è riuscita a farsi prossima nel dolore al posto di giudicare gli altri.
Rallentare l’andatura per accompagnare un anziano e scoprire la ricchezza dell’umanità che ci circonda.
A Vatican News la storia di Salvatore Mazza, giornalista di "Avvenire", da cinque anni malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Una testimonianza che cade in occasione dell’odierna Giornata Mondiale sulla Sla.
Dopo la terapia intensiva e 15 giorni di ospedale è guarito. Una storia di speranza e di solidarietà da cui molto s'impara. La prudenza non è mai troppa.
Persino le persone più agitate e ingestibili trovano in quella sosta pace e tranquillità.
Enzo è un dirigente scolastico. Carla è una insegnante. 25 anni di matrimonio minati da una relazione extraconiugale.
«Io credo nell’unità dell'umanità. Siamo tutti figli dello stesso Padre. Il mio desiderio è che Roma diventi una città dell’accoglienza, in cui le persone si amano, si vogliono bene».
Il secondo figlio, il tumore, le scelte controcorrente, l’aggravarsi della malattia, le porte di casa sempre aperte, la morte in un clima di festa
Le relazioni di coppia attraversano diverse fasi di sviluppo, ciascuna con nuove sfide da affrontare.
Dopo il trapianto del midollo osseo, ero stata bene per un lungo periodo, finché ho avuto una ricaduta ed è stato necessario un secondo trapianto. Nei momenti di angoscia,
di luce in un mondo attraversato dal buio della morte quella che stanno vivendo Fernando Licheri e sua moglie Maria, superando la paura che nasce dal solo pronunciare la parola SLA,Sclerosi Laterale Amiotrofica.
La testimonianza di Danilo, 29 anni, impegnato del Movimento Diocesano dei Focolari. Il coraggio di donarsi agli altri oltre la malattia.
Mia suocera era affezionata a suo figlio a tal punto da essere gelosa nei miei confronti. Questo suo modo di fare aveva creato sempre tensioni fra me e mio marito. Un anno fa le è stato diagnosticato un tumore. Siccome sua figlia non era in grado di accudirla, per una nuova spinta a vivere secondo il Vangelo ho deciso di accoglierla in casa, mettendo da parte ogni riserva, come pure la paura di non farcela.
Virginia Di Carlo, tetraparesi spastica dalla nascita, ha 25 anni ed è una degli “eroi” del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che l’ha nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per aver testimoniato in prima persona come lo sport e la passione possano aiutare a superare i limiti derivanti dalla disabilità»
L'elaborazione dell'evento o dell’insorgenza di una patologia cronica è assolutamente un processo soggettivo. Non possiamo considerare l'assenza di salute un concetto esclusivamente biologico o fisiologico, mente e corpo si integrano e il vissuto psicologico è un aspetto che influisce stabilmente sulla condizione. Alcuni consigli
«Mia sorella Maria Assunta, per una leucemia fulminante, non c’era più. Un senso d’impotenza mi investì. Che senso ha la vita – mi chiedevo – se la morte porta via con sé sogni, desideri, conquiste…? Tutto perse senso. Non volevo più vivere.
Quando a mio marito, John, è stato diagnosticato l’Alzheimer la mia vita è cambiata. In un primo momento ero concentrata sul mio dolore e sul peso che dovevo affrontare. Solo in seguito, nell’incontro con persone che mi hanno permesso di sperimentare l’amore di Dio, ho capito che occuparmi di John era la cosa più importante della mia vita.
Sono Massimo Catarini, medico internista ematologo che lavora presso l'Ospedale Provinciale di Macerata; sono spesso coinvolto nelle problematiche della malnutrizione per il tipo di lavoro che svolgo. La malnutrizione (intesa come scarsa e non appropriata alimentazione) ha subito un incremento di incidenza notevole anche nella nostra realtà, in particolare per il coinvolgimento della popolazione più anziana, sempre più numerosa, che inizia a denutrirsi a domicilio, per varie cause, poi spesso con il ricovero peggiora. Meno frequentemente la malnutrizione inizia in ospedale. La malnutrizione può raggiungere, nelle sue varie manifestazioni di gravità, anche il 30-35% dei pazienti ricoverati.
A volte provo dei momenti di ribellione, ma poi prevale il credere all'amore di Dio e dei fratelli. Cerco di non lasciarmi abbattere dalla sofferenza, di non fermarmi mai su me stessa e di non pesare sugli altri.
Ho 25 anni e studio ingegneria elettronica. All’età di 8 anni, a causa di un male scambiato inizialmente per un tumore al cervello, ho subìto una lesione al nervo ottico che mi ha ridotto notevolmente la funzionalità visiva. Questa esperienza mi ha portato tante volte a chiedermi cosa fosse il dolore, ma soprattutto perché il dolore.
Nicoletta Tinti: un’atleta bella, brava e solare. Il teatro, la ginnastica ritmica, i Giochi Olimpici di Atlanta, il sogno di diventare ingegnere. Poi la malattia. Il coraggio di ricominciare. La danza da seduta, senza sedia a rotelle. Infine…Siamo qui, sedute a casa sua, in centro ad Arezzo, a chiacchierare, come se ci conoscessimo da sempre anche se finora ci siamo sentite solo via messaggio, per organizzare questa intervista.
Mi parla del festival teatrale da cui è appena tornata, a Trani; delle prove saltate con “la Silvia”, la sua amica e collega, del suo lavoro di ingegnere civile, della passione per la danza scoppiata quando si è trasferita a Firenze, per gli studi all’università. E la ginnastica ritmica? «La ginnastica l’ho cominciata a 9 anni». Ecco cominciamo da qui, dalla ginnastica ritmica.